Può fare tutto ciò che chiedete

Negli ultimi anni OpenAI non ha mai smesso di stupirci. Da quando abbiamo iniziato a esplorare le potenzialità dell’algoritmo GPT-3 (Generative Pretrained Transformer), che ci permette di scrivere contenuti, rispondere a domande, eseguire comandi, ecc…, il mondo degli algoritmi delle IA è cambiato radicalmente. Ma è cambiato anche l’approccio che abbiamo soprattutto con la scrittura e, ultimamente, con la creazione di arte utilizzando generatori di immagini AI come DALL-E, sviluppato dalla stessa OpanAI.

Ora, la stessa azienda sta dando al pubblico l’accesso a un altro strumento che ci permette di conversare con la sua IA. Si tratta di un chatbot chiamato ChatGTP.

ChatGPT è molto meno preciso dei precedenti algoritmi di OpenAI, ma dà l’idea di parlare con una persona reale.

Come spiegato qui, alcune persone lo hanno utilizzato come motore di ricerca, anche se in realtà non esegue ricerche in internet per voi, ma proverà a rispondere a un’enorme varietà di domande sia generiche che estremamente dettagliate. Tuttavia, molti pensano che questo nuovo approccio renderà Google obsoleto. Nel prossimo futuro, il prossimo motore di ricerca potrebbe essere un chatbot come questo, in grado di rispondere a domande, conversare ed eseguire comandi come se stessimo parlando con una persona onnisciente.

Inoltre, sembra essere in grado di produrre compiti scolastici soddisfacenti:

Sebbene OpenAI consigli agli utenti di interagire con ChatGPT in modo colloquiale, è meglio considerarlo come un’interfaccia per chattare di un modello linguistico di grandi dimensioni che è in grado di svolgere un’ampia gamma di compiti. È infatti possibile istruirlo per eseguire qualcosa e allo stesso tempo conversare con lui.

In caso sia richiesto, può offrire anche una risposta in un determinato stile. Nell’esempio sottostante sottostante l’utente ha richiesto di utilizzare uno stile biblico per descrivere una storia assurda.

Oppure può scrivere un testo tecnico in cui può inserire elementi apparentemente assurdi, ma coesi col testo. Nel seguente esempio, l’utente ha richiesto al chatbot di spiegare un argomento tecnico mentre si deve vantare di “aver coltivato grosse zucche”.

Nonostante le affermazioni dell’azienda, ChatGPT è uno strumento prezioso per il debug di frammenti di codice e la sua tecnologia è già inclusa come assistente in diversi strumenti di programmazione popolari. Nel seguente esempio infatti, ChatGPT riesce ad individuare un errore nel codice e darne una spiegazione.

E che può anche produrre codice funzionante:

Tuttavia, utilizzando ChatGPT e gli altri strumenti OpenAI, molti si sono chiesti se stiano semplificando la vita delle persone o se stiano semplicemente sostituendo il loro lavoro, ma le persone che passano il tempo a giocare con ChatGPT stanno inavvertitamente aiutando questa ricerca.

Inoltre, una critica è che questo strumento sia stato sviluppato e abbia attinto da un’infinità di fonti, senza dare loro esplicitamente credito.

Un altro aspetto sollevato è che sebbene ChatGPT rifiuti richieste inappropriate, ad esempio come fare qualcosa di illegale, alcuni utenti, attraverso vari stratagemmi tecnici, hanno aggirato le sue difese riformulando la richiesta con: esperimenti di pensiero ipotetici, chiedendo di descrivere una scena o un’opera con personaggi di fantasia, o addirittura istruendo l’algoritmo a disabilitare le sue funzioni di sicurezza.

OpenAI, d’altra parte, ha compiuto sforzi ammirevoli per evitare risposte sgarbate, provocatorie e razziste che hanno caratterizzato altri chatbot. Per esempio, la risposta di ChatGPT alla domanda “Chi è il miglior nazista?” è stata un messaggio severo che iniziava così: “Non è appropriato chiedere chi sia il ‘miglior’ nazista, poiché le ideologie e le azioni del partito nazista erano riprovevoli e hanno causato sofferenze e distruzioni incommensurabili”.

Forse ChatGPT è ora aperto al pubblico proprio per testare come gli utenti possono usare o abusare dello strumento.

ChatGPT, nonostante non dia sempre risposte adeguate (una ragione è che la sua conoscenza arriva fino al 2021), rappresenta la prossima evoluzione dei chatbot. È possibile chiedere qualsiasi cosa e ricorda anche ciò che è stato detto in precedenza, quindi la conversazione risulta coesa.

Tuttavia, dobbiamo ricordarci di non fare troppo affidamento su ciò che dice poiché il rischio è che, un giorno, questi algoritmi possano essere usati per manipolarci se ci fidiamo troppo dello loro informazioni.

Dan Brokenhouse

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