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Perché i bar e le librerie hanno un effetto ‘lassativo’?

L’effetto Mariko Aoki

Secondo questo articolo, il dottor Saurabh Sethi, gastroenterologo con formazione ad Harvard, ha fatto scalpore sui social media quando ha postato su TikTok un video in cui sostiene che andare al supermercato, alla libreria o alla caffetteria preferiti può segnalare all’intestino quando è ora di andare in bagno.

“Molti dei miei pazienti mi hanno raccontato di aver vissuto la stessa esperienza”.

Il Daily Mail sostiene che l’insolito evento ha preso il nome da una donna che, visitando una libreria in Giappone, avrebbe avuto l’improvviso bisogno di andare in bagno. Anche se altre persone hanno riconosciuto di aver avuto la stessa esperienza, sembra che nessuno sia stato in grado di identificare la causa esatta al momento.

Secondo il Dr. Sethi, potrebbe essere dovuto a odori specifici, come quelli dei libri e del caffè. Egli ha affermato che la presenza di caffè potrebbe, in un certo senso, accelerare le cose, anche se non lo si beve.

Per questo motivo, andando da Target – molti dei quali hanno Starbucks proprio davanti alla porta – o da Barnes & Noble – che ovviamente ha il suo caffè – si potrebbe avere l’effetto di andare alla ricerca del bagno più vicino.

Un’altra idea suggerisce che l’odore dell’inchiostro e della carta insieme potrebbe funzionare come un lassativo naturale, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per confermarlo. Inoltre, il modo in cui sfogliamo i libri – spesso chinandoci per raggiungere gli scaffali più bassi – potrebbe accelerare il viaggio verso il bagno.

Inoltre, secondo il dottor Sethi, un eccessivo rilassamento o l’ansia possono scatenare l’emozione inaspettata che deriva dallo shopping. Il medico ha descritto come questo evento sia quasi una benedizione per alcuni soggetti affetti da stitichezza, sapendo di persone che “visitano quotidianamente negozi specifici per smuovere l’intestino”.

“Sì! Barnes & Noble, e anche il mio supermercato preferito”, ha esclamato un commentatore.

“La biblioteca all’università me lo faceva sempre”, ha raccontato uno.

Un altro ha confessato: “Mi succede ogni volta che faccio la spesa”.

Questo fenomeno è noto come Mariko Aoki. Come accennato in precedenza, una donna giapponese ha scritto per la prima volta di aver sperimentato questo fenomeno nel 1985, descrivendo di aver sentito un forte impulso ad avere un movimento intestinale entrando in una libreria, anche se non aveva avuto bisogno di andarci in precedenza.

Questo fenomeno è un’esperienza relativamente comune, dato che molte persone riferiscono reazioni simili in librerie e biblioteche.

La causa esatta non è del tutto chiara, ma si pensa che sia legata a fattori psicologici e ad associazioni tra libri/lettura e sistema digestivo. Non è considerata una condizione medica, ma piuttosto una risposta fisiologica insolita innescata da un ambiente specifico.

Pur non essendo dannoso, il fenomeno può essere spiacevole o imbarazzante per chi lo subisce inaspettatamente mentre sfoglia i libri. È un fenomeno discusso e riconosciuto, soprattutto nella cultura giapponese, dove il racconto originale di Mariko Aoki ha contribuito a diffondere l’attenzione sul fenomeno.

Tuttavia, ritengo che questo fenomeno non sia strettamente legato alle librerie; si tratta piuttosto di una sorta di effetto di rilassamento psicologico che si verifica quando la nostra mente è sottoposta a stimoli rilassanti, un po’ come l’ipnosi, in cui viene trasportata verso pensieri incontrollati, e il corpo si rilassa di conseguenza. Così può accadere quando siamo al supermercato e vaghiamo spensierati per le corsie, in una libreria, o anche guardando una vecchia casa che porta la nostra mente a pensieri lontani ma piacevoli. Credo quindi che l’effetto sia quello di essere circondati da stimoli esclusivamente positivi che provocano un effetto di rilassamento completo, che di conseguenza provoca anche un effetto intestinale.

Published by
Dan Brokenhouse

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