Una nuova soluzione per un rifornimento sostenibile

Alcuni scienziati hanno dimostrato di poter utilizzare i rifiuti “umidi”, come: cibo in decomposizione e liquami, per poter rifornire gli aerei. Questo carburante riciclato potrebbe ridurre le emissioni e i rifiuti prodotti dalle compagnie aeree, arrivando ad una “riduzione complessiva del 165%”, secondo quanto sostenuto dagli scienziati, che è circa il 4% dei gas serra complessivi.

Il segreto sono gli acidi grassi volatili (VFA), convertiti da un prodotto di scarto in paraffina, un ingrediente del carburante per i jet.

“Più di 95 miliardi di litri di carburante per jet vengono consumati negli Stati Uniti ogni anno, con una domanda che dovrebbe raddoppiare entro il 2050”, hanno spiegato i ricercatori del U.S. National Renewable Energy Laboratory (NREL).

“I carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) costituiscono una parte significativa della strategia del settore dell’aviazione per la riduzione di CO2, date le limitate prospettive a breve termine per l’elettrificazione. Inoltre, il basso contenuto aromatico delle attuali rotte SAF ha rivelato la riduzione di formazione di fuliggine e delle emissioni di aerosol legate all’aviazione dal 50 al 70%. La fuliggine è il principale nucleatore delle scie, che hanno una maggiore forzatura radiativa (57,4 mW/m2) rispetto alla sola CO2 emessa (34,3 mW/m2)”, hanno aggiunto.

Il problema nella riduzione delle emissioni delle compagnie aeree è che è molto più difficile sviluppare un aereo con una fonte di carburante alternativa rispetto a quella per i veicoli a terra. Ma c’è un lato positivo: il carburante per jet ha requisiti di purezza inferiori a quelli della benzina per le automobili.

I rifiuti umidi includono tutto, dall’acqua del water, ai rifiuti alimentari in decomposizione, compresa la cacca. In genere sono biodegradabili, ma generano comunque altri rifiuti, come il metano generato dalle discariche. Questo viene raccolto, ma solitamente il processo è poco efficiente, ma nel loro nuovo studio, gli scienziati del NREL descrivono come il drenaggio dei rifiuti umidi dall’acqua e poi la catalizzazione in idrocarburi fungibili siano utilizzabili come carburante per gli aerei.

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Così facendo, il nuovo sistema di estrazione e miscelazione ha portato a un carburante per jet più efficiente e che brucia meglio, in grado di sostituire in modo sicuro una percentuale più alta di idrocarburi nella miscela finale. Per fare questo, gli scienziati hanno preso i rifiuti umidi che sono in genere trasformati in metano e hanno rallentato il processo in modo che emergessero idrocarburi più complessi, il che rappresenta un enorme miglioramento e ha costi ragionevoli: “L’analisi tecno-economica per l’aggiornamento del catalizzatore VFA ha determinato che i VFA possono essere prodotti a $0,30/kg per raggiungere un prezzo minimo di vendita del carburante Fast Track di $2,50/gallone”, hanno spiegato gli scienziati.

Esistono abbastanza rifiuti umidi utilizzabili da poter sostituire il 20% del carburante complessivo degli aerei, il che significa anche sottrarre i rifiuti umidi al ciclo delle discariche che producono metano. È così che la riduzione delle emissioni passerebbe dal 100% al 165%.

Ancora una volta, la cacca è la chiave per la sostenibilità.

Fonte popularmechanics.com